La notte dei desideri

È una notte come tutte le altre notti
E’ una notte con qualcosa di speciale
Ho due chiavi per la stessa porta
Per aprire il coraggio e la paura
Jovanotti

E’ lì davanti a me, che giace inerme sul divano del mio studio, con gli occhi bassi, chiusa nel suo silenzio… in chissà quali pensieri di morte, di disfatta e di resa. Non c’è energia e non c’è coraggio..solo impotenza. Come lei tanti ragazzi nel pieno della loro vita non trovano senso e significato alla propria vita, sentono di non avere desideri, sogni, entusiasmo.

Cosa sta succedendo a queste giovani vite, che sono il nostro futuro, la nostra speranza, la nostra possibilità di rinnovarci?

Lei sta seduta lì davanti a me… nella mia mente inizia una musica… la canzone di Jovanotti. Il ritornello diventa un inno… “vedo stelle che cadono, è la notte dei desideri”. Un inno alla vita, un inno ai sogni, un inno al “provarci”. Si perché queste giovani vite hanno smesso di provarci, di sbagliare, di trovare se stesse. Si innamorano sui social, provano emozioni forti, a volte devastanti, ma disconnesse dal corpo. Corpo che viene (come direbbe qualche psicoanalitico) reso “oggetto”, un corpo estraneo, non riconosciuto, non accettato, in tanti casi ripudiato. Vivono dolori amplificati, rifiuti mai avvenuti, svalutazioni devastanti. E tutto diventa desolazione, disperazione…

Lei sta seduta davanti a me. Le propongo di vedere il video di questa canzone… un omone (Jovanotti) che tutto svogliato e pigro, con la forza del desiderio, del cuore e della mente cambia la realtà davanti a sé, rendendola bella, divertente, pur rimanendo sostanzialmente la stessa. Stesso leit motiv di “Ricomicio da tre”, celeberrimo film di Massimo Troisi, dove il protagonista con ironia e determinazione prova a spostare oggetti con la forza della mente.

Dove è finita questa voglia di cambiare il mondo? Dove la voglia di spaccare tutto, di volere il meglio, di non accontentarsi? Dove la forza di crederci? Dove i sogni?

Credo che queste domande necessitano di tanta attenzione e riflessione da parte di un mondo adulto che, schiacciato dai sensi di colpa, ci affida i loro ragazzi senza speranza. Genitori impotenti rispetto agli abbandoni scolastici, alle tristezze e ai comportamenti indecifrabili dei propri figli. La paura della morte, della fine, dell’autodistruzione dilaga fino a prendere tutta la scena. Non lascia spazio a nient’altro che a buio e soffocamento.

Forse dobbiamo tornare TUTTI a credere alla vita, al senso profondo che essa ci insegna. La nostra fallibilità è strumento di crescita, non un disvalore. Ogni giorno, nel mio studio cerco di instillare una piccola scintilla di vita nelle persone che incontro. Grandi e piccini che cadono in una vita senza senso, senza luce.

Non dobbiamo avere paura di sbagliare, di sentirci umani e meravigliosamente in divenire. I desideri sono bloccati dal terrore di non essere perfetti… Beh non siamo e non saremo mai lontanamente perfetti…aggiungerei “Grazie a Dio”.

Siamo fragili, umani, e questo ci rende dannatamente VULNERABILI ma possibilmente FORTI. Forti perché possiamo imparare a sostenere le nostre emozioni, possiamo dare valore ai nostri dolori senza disconoscerli o rinnegarli. Forti perché possiamo imparare a sentire l’Altro, a non sentirci soli. Forti perché solo “STANDO” nel nostro magma emotivo possiamo imparare a trovare sempre la nostra LUCE. Essa è sempre dentro di noi… basta solo non RINUNCIARVI MAI!

Mariateresa Muscillo
Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa