Yoga, una tecnologia spirituale

Le mani giunte in Anjali mudra avanti al cuore, un inchino ed un saluto “Namaste”. Questo è il rituale sacro e quotidiano negli incontri tra gli indiani.

Cosa significa nel profondo questo gesto? La tradizione yogica e le filosofie orientali, dal Taoismo al Buddhismo, celebrano l’armonia nelle sue diverse forme. Congiungere le mani al cuore connette energeticamente le polarità che sono all’interno dell’uomo e dell’universo, porta a contatto il nostro maschile con il nostro femminile, connette la mia dimensione spirituale con la tua.

La parola “Yoga” sancisce nel suo significato di “unione” tale concetto. Unione della coscienza universale con la coscienza individuale, unione dell’energia cosmica con l’energia del singolo.

Lo Yoga si sviluppò come parte della civiltà tantrica che esisteva in India ed in tutto il mondo più di 10.000 anni fa, in quella che fu la Valle dell’Indo e l’attuale Pakistan dove vennero rinvenute molte statue che ritraevano divinità somiglianti al Dio Shiva e a Parvati mentre eseguivano varie asana e praticavano la meditazione. Anticamente la conoscenza yogica veniva tramandata dal Maestro o Guru all’allievo oralmente e veniva mantenuta segreta. La prima codificazione della scienza dello Yoga fu ad opera del filosofo indiano Patanjali, nei sui Yoga Sutra, un trattato sul Raja Yoga, datato intorno al V-VI sec. d.C.

Oggi nel XXI secolo, ci si avvicina sempre più di sovente a pratiche che possano contattare la parte più sottile ed autentica di noi stessi, portando equilibrio, consapevolezza e pace.

Mentre il tema centrale dello Yoga rimane l’obiettivo supremo di un percorso spirituale, le pratiche di oggi danno benefici tangibili e diretti a chiunque, indipendentemente dagli obiettivi spirituali.1

In un mondo che ci vuole sempre più performanti in ciò che facciamo, negli sport, nelle relazioni, a lavoro (e ci rende succubi di stress cronici), un autentico benessere potrà essere assaporato solo fermandoci, facendo silenzio nella mente e volgendo lo sguardo verso ciò che siamo.

Sebbene lo Yoga non abbia pretese di cura e soluzioni a problematiche di tipo psico-fisico, esso può aumentare il senso di benessere e connessione con il corpo, oltre a lavorare sull’energia e sull’equilibrio interiore. Oggi esistono sufficienti prove scientifiche per dimostrare che il contenuto mentale, genetico e la chimica dell’essere umano possono cambiare attraverso le pratiche di Yoga. Secondo i ricercatori medici, lo

Yoga terapia ha successo in virtù dell’equilibrio creato nei sistemi nervoso ed endocrino, che influenzano direttamente tutti gli altri sistemi ed organi del corpo.2

Gli effetti si hanno sull’attivazione o sulla inibizione di molti geni, in particolar modo su quelli responsabili dello stress e delle infiammazioni.

“Lo Yoga modifica il genoma attraverso un meccanismo epigenetico, che cioè non interviene sulla struttura della doppia elica, ma sull’espressione dei geni che essa contiene. Per questo assicura – a chi pratica con costanza e per periodi di tempo non troppo brevi – benefici duraturi e di una portata che nessuno, fino a pochi anni fa, riusciva a spiegare dal punto di vista biologico su cuore, cervello, apparato respiratorio e digestivo, che vanno ad aggiungersi ai benefici immediati sull’elasticità di muscoli, tendini e giunture, sulla respirazione, sull’umore e su molti altri sintomi e disturbi”3

Una metanalisi pubblicata su Frontiers in Immunology dai ricercatori delle Università britanniche di Coventry e Radbout i quali hanno analizzato 11 studi effettuati nell’ultimo decennio che hanno coinvolto più di 800 persone, ha dimostrato che ciò che lo yoga cambia in misura sostanziale è l’espressione di un gene chiamato Nuclear Factor kappa B o NF-kB. Spiega Francesco Bottaccioli, che ai complicati intrecci tra mente, sistema immunitario e sistema endocrino ha dedicato molti studi e diversi libri, presidente onorario della Società italiana di psico- neuro-endocrinoimmunologia: «L’NF-kB è un gene cruciale, perché regola l’accensione o lo spegnimento di oltre 400 geni diversi legati all’infiammazione: per questo un effetto su di esso ha conseguenze molto ampie, come è evidente da tutto ciò che una pratica comporta su apparati e organi anche molto diversi, da quello respiratorio a quello muscolare, da quello digestivo a quello nervoso. Quello che si è scoperto negli ultimi anni, e questa metanalisi lo conferma aggiunge Bottaccioli – è che lo yoga, grazie a un’azione epigenetica, modula l’azione di NF-kB, cioè ne attenua la reattività, permettendo di prevenire alcune patologie e di iniziare a curarne altre».4

Lo Yoga non è mai solo una mera esecuzione di posizioni. Lungi dall’essere, come spesso le riviste o i social mostrano, una spettacolarizzazione del corpo fisico, la via dello Yoga è un percorso di intima connessione con il proprio vero sé.  Un percorso di scoperta.

Domandiamoci: qual è la dimensione più bella, come essere umano, che potrei esprimere? Proviamo a togliere di mezzo ciò che crediamo sia possibile o non possibile. Liberiamoci dei contenuti mentali, karmici, delle memorie di famiglia, società e cultura. Come persona, cosa potrei diventare?

Questo è lo Yoga, cambiare le fondamenta dell’esistenza. E per migliorarmi, un passo alla volta, ogni giorno, dovrò prendermi cura di due cose: il mio corpo mentale e il mio corpo fisico.

Lo Hatha Yoga inizia a lavorare sulla flessibilità del corpo fisico, per poi arrivare, auspicabilmente, ad ogni aspetto della vita. La via è portare lo Yoga fuori dal tappetino, e coinvolgere la struttura fisica, emotiva, psicologica, karmica. E’ un lavoro di decostruzione, in un certo senso, per rompere quell’irrigimento che abbiamo costruito negli anni e che chiamiamo personalità, come ci insegna il mistico Sadhguru. Si tratta di interrompere la corsa del criceto nella sua ruota, nella sua ciclicità di accadimenti e nevrosi. L’ego farà resistenza, la nostra natura farà resistenza. Quindi sarà necessario lavorarci, per non accontentarsi di girare in tondo nella vita, vittime inconsapevoli di compulsività e memorie cristallizzate nel sistema. Un passo alla volta, verso una sempre maggiore libertà.

La via dello Yoga è un meraviglioso percorso di consapevolezza, accoglienza e fiducia. Una beatitudine che non può essere compresa intellettualmente, ma solo attraverso la pratica e l’esperienza.

1 Introduzione allo Yoga- tratto da “Asana Pranayama Mudra Bandha”- Swami Satyananda Saraswati
2 ibidem
3 “Effects of yoga in inflammatory bowel diseases and on frequent IBD-associated extraintestinal symptoms like fatigue and depression” https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34388560/
4 https://www.yogacademy.it/post/are-you-ready-to-plunge-into-yoga

Giovanna Ricciuti
Insegnante di Hatha Yoga certificata