OUTFIT EMOTIVO

Lavare e vestire un neonato sono le prime cose che un genitore o chi per lui impara a fare, man mano che il bambino cresce, fondamentale è insegnare a fare da solo. Anni fa , i vestiti di fratelli, sorelle o cugini più grandi riempivano gli armadi dei più piccoli, comprando solo il necessario. Oggi questa tendenza sta venendo meno, c’è una sorta di vergona sia nel donare che nel riadattare “vecchi” abiti.

Influencer, moda e outfit fanno da padroni in una società liquida, dove secondo il sociologo Bauman si nota l’apparire a tutti costi, l’apparire come valore e il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira a possedere esclusivamente oggetti e sentirsi subito dopo appagati, ma che li rende immediatamente obsoleti e la persona passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo. La modernità liquida, per dirla con le parole del sociologo polacco, è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e chel’incertezza è l’unica certezza”.

Sfogliando riviste, googlando, guardando la tv, vediamo sempre più piccoli modelli, spesso figli d’arte come i figli della famosissima Chiara Ferragni che ha lanciato la collezione moda Kids. Concorsi e sfilate dei più piccoli, con abiti glamour  e trendy, sono ormai presenti da anni e non suscitano più scalpore o stupore, ma è semplicemente ovvietà.

La domanda, da pedagogista, che mi pongo è : un vestito deve aderire bene al corpo o all’anima?

A mio avviso, un abito deve essere comodo, non solo da un punto di vista di cuciture o tessuto, ma deve essere comodo da un punto di vista emotivo. Se una bambina non si trova a suo agio a giocare con un vestitino, se pur di tendenza, ebbene che giochi con pantaloncini e canotta. Gli abiti dei più piccoli saranno tanto più belli quanto più sporchi , perché sporcandoli avranno fatto esperienze e vissuto emozioni. La conoscenza dei più piccoli passa attraverso la manipolazione, l’olfatto, la vista, tutti i sensi sono protagonisti di conoscenza, di vita stessa. Rimproverare un bambino perché ha rovinato un jeans griffato, vuol dire rimproverarlo per aver imparato, per aver costruito una nuova conoscenza. Raccomandarsi con le educatrici del nido , di non farlo sporcare, vuol dire negare al proprio figlio di crescere in modo sano e naturale. Non possiamo vestire i nostri figli come dei mini mamma e papà perché loro devono sperimentare e costruire e per farlo non necessitano di eccessivi merletti e cravattini,

Ovviamente non sono contro la moda, ma credo che i bambini si debbano vestire in maniera confortevole, sia dal punto di vista pratico che emotivo per rendere loro e non gli abiti i veri e unici protagonisti.

Paola Di Lena