Il massaggio infantile: il contatto che nutre

Sono trascorsi alcuni mesi ormai da quando facciamo i conti con il Coronavirus, una piccolissima entità biologica, che è riuscita a fermare interi Paesi, industrie, scuole, ogni tipo di attività, a lasciarci sospesi in un tempo ed uno spazio governato da incredulità e incertezze. In questo momento, il blocco e la quasi totale immobilità stanno lasciando posto ad un graduale ritorno alla “normalità, seppur in un tempo rallentato e con non pochi cambiamenti. In tutto ciò, c’è qualcosa che però non si ferma, che non può rimanere in attesa e continua con forza e determinazione il suo percorso naturale: la gravidanza, che ha come risultato una nuova vita, un neonato, un’altra piccola entità che non sa cosa sia il Covid-19, ma che ha solo un bisogno innato che qualcuno più grande, più saggio, più forte di lui se ne prenda cura, lo accudisca e lo nutra nel corpo e nell’anima.

E allora si affollano nella mente dei futuri genitori mille domande: chi mi assisterà durante il parto, ci saranno abbastanza medici ad aiutarmi, il papà potrà starmi vicino? E se mi ammalo, che succederà? Rischierò di trasmettere il virus al bambino? Mi daranno la possibilità di stargli o starle vicino e allattare, o dovremo separarci?

E ancora: ce la farò dopo il parto? Come farò a conoscere e imparare a gestire un neonato con un ridotto supporto di parenti e amici?

Quesiti che investono attese e aspettative e che si intrecciano con la storia di vita del genitore e con i suoi significati personali. Tutto ciò può amplificare l’impatto emotivo della nascita di un figlio; rendere vulnerabili rispetto alle proprie capacità e competenze; insinuarsi in maniera disfunzionale nella danza interattiva in costruzione tra il mondo del neogenitore e quello del neonato.

È pertanto importante stimolare i neogenitori a scoprire e creare uno spazio congiunto per abitare, per essere in connessione con se stessi, nelle vecchie e nuove rappresentazioni di sé, e con il loro bambino dando alla nuova famiglia la possibilità di avviare una profonda conoscenza reciproca basata sull’unico canale comunicativo comprensibile per un neonato: il linguaggio non verbale ed il contatto fisico ed emotivo.

Come agevolare, pertanto, questo incontro al rientro a casa, soprattutto considerando il momento attuale in cui si è obbligati al distanziamento, per cui la nuova famiglia si ritrova in casa limitata nei rapporti con parenti e amici? Come si può trasformare questa condizione in opportunità di conoscenza e condivisione per i neogenitori e per il loro bambino?

Una modalità interessante, che rappresenta uno spazio creativo e generativo di scambi comunicativi e affettivi, capace di sviluppare potenziali strumenti e risorse utili all’instaurarsi di una relazione sicura tra genitore e bambino è il massaggio infantile. Esso infatti è un’esperienza unica che dà la possibilità alle famiglie di apprendere, con l’aiuto di un insegnante nel ruolo di facilitatore, le varie sequenze del massaggio in un clima di condivisione e scambio, ma il cui significato va ben oltre: il massaggio infatti diventa il mezzo, attraverso cui le mani, il tocco delicato, lo sguardo caldo e accogliente del genitore infondono fiducia, coccolano e sostengono il bambino.

Ci si potrebbe chiedere, perché massaggiare un neonato? A cosa serve?

L’evidenza clinica e le recenti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a livello fisico, psicologico ed emotivo; non mancano, poi, influenze positive sul benessere dei genitori.

In particolare, il massaggio agisce su quattro aree, per quanto riguarda il bambino:

  • Stimolazione: il massaggio agevola nel bambino la conoscenza dello schema corporeo, proprio attraverso il contatto e l’azione delle mani del genitore unite alla verbalizzazione sincrona delle varie parti del corpo che vengono di volta in volta massaggiate, aiuta nella coordinazione dei movimenti e accelera la connessione tra i neuroni, stimolando la maturazione del sistema nervoso, circolatorio, digerente, immunitario e respiratorio.
  • Rilassamento: il tocco delle mani che massaggiano, il loro ritmo, i movimenti scanditi da pressioni e carezze, la ritualità dei gesti, facilitano l’acquisizione del ritmo sonno-veglia e aiutano il bambino a scaricare le tensioni, che fisiologicamente si accumulano nel corpo. Inoltre durante il massaggio aumenta la produzione di alcuni ormoni “positivi” per il benessere psico-fisico (es. endorfine, ossitocina, prolattina), al contrario porta all’abbassamento dei cosiddetti “ormoni dello stress” (es. cortisolo).
  • Sollievo: massaggiare con regolarità il proprio bambino aiuta rispetto ai dolori legati allo sviluppo del bambino, la dentizione, la deostruzione dei dotti lacrimali, la decongestione nasale e soprattutto le coliche gassose e i disagi provocati dalla stitichezza.
  • Interazione: quest’area intreccia gli effetti benefici sul bambino e quelli sui genitori, riguarda infatti un aspetto di relazione. Il massaggio favorisce il cosiddetto “bonding”, cioè l’attaccamento fra genitore e figlio, facilita gli scambi affettivi e fa percepire al bambino un senso di sicurezza, rispetto all’essere visto e ascoltato.

… E per quanto riguarda i genitori?

Gli effetti benefici del massaggio hanno uno stimolante prolungamento nella sfera della genitorialità.

Esso, infatti, promuove la sensibilità genitoriale e la disponibilità emotiva della madre verso il bambino. Aiuta i genitori nell’osservare i comportamenti del bambino, nel comprendere i suoi ritmi, cogliere i segnali di bisogno, sintonizzarsi sui suoi stati emotivi.

Infatti attraverso il massaggio, i genitori possono imparare, riscoprire, esplorare capacità utili alla formazione di una relazione solida e al loro senso di efficacia e competenza, ad esempio l’empatia, l’ascolto, la capacità riflessiva. Tutto ciò rappresenta una profonda esperienza di contatto positivo e rassicurante, che aiuta i neogenitori a creare quel legame d’amore tanto immaginato e atteso.

Il luogo del massaggio diventa anche spazio per accogliere silenzi, confidenze, lacrime, emozioni; il massaggio infantile è un modo di comunicazione profonda, utile per liberarsi, legittimarsi e accettarsi in ogni sfaccettatura, anche quella in divenire come genitore.

Il massaggio permette, dunque, di sentire e fare esperienza di tutti e cinque i sensi della vita e attraverso essi generare un luogo d’incontro autentico e profondo: nasce con il Tatto, si manifesta nello Sguardo, si percepisce nel Profumo del neonato, si espande nel Suono delle parole rilassanti e crea un Gusto in cui amare il proprio figlio.

Dott.ssa Vania Labriola

Psicologa, Psicoterapeuta ad orientamento cognitivo

Insegnante di massaggio infantile AIMI

Consulente di orientamento scolastico e professionale

Conduttrice di gruppi di parola per figli di genitori separati