Covid-19 e Ambiente

Il 22 aprile si è celebrata “la giornata mondiale della Terra” ; tale ricorrenza è alla sua cinquantesima edizione: era il 22 aprile 1970 quando, negli Stati Uniti,  lo studente Danis Hayes ed il senatore americano  Gaylord Nelson scesero in piazza assieme a venti milioni di manifestanti sollevando acute proteste contro lo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali e l’inquinamento  ambientale. Il loro grido di allarme, attenzionava tre aspetti:

  • La salvaguardia delle specie viventi a rischio
  • Acqua pulita
  • Aria pulita.

Sono trascorsi cinquanta anni.

Cosa è cambiato?

Poco o nulla; in verità le criticità sono aumentate. Si pensi,i ad esempio, alla produzione della plastica ed al suo sversamento negli oceani, alle emissioni di co2 nell’ambiente ed il conseguente aumento della temperatura globale.

Il 2020, per giunta, ci sta vedendo protagonisti  di una epidemia, il covid19 .Siamo tutti spaventati e concentrati  per farvi fronte; non è la prima in cui incappiamo: Ebola, Sars , Zika e Mers ne sono una testimonianza. Se c’è una cosa che proprio non vogliamo sentirci dire è che, anch’esse,  dipendano dalle nostre azioni scriteriate ai danni del  pianeta. 

Facciamo qualche riflessione in proposito.

Da cosa sono accumunate tale epidemie? Sicuramente dalla trasmissione animale e dalle interazioni sempre più frequenti tra uomini ed animali selvatici. I cambiamenti dell’uso del suolo, il potenziamento di allevamenti intensivi  con la conseguente deforestazione in alcune zone preziose per la biodiversità, ci hanno esposto  a maggiori contatti con la fauna domestica-selvatica, soprattutto in alcuni territori del nostro pianeta . Si sono  creati disequilibri enormi all’interno di moltissimi ecosistemi:  i pipistrelli, e nella Sars, e nell’Ebola, sono stati portatori del virus. Gli stessi  che vivevano nel loro habitat ed ora, si sono trovati protagonisti, loro malgrado, di convivenze anomale con i sapiens.

Il conseguente spillover ( salto di specie), ovviamente, è coadiuvato dalle scellerate azioni dell’uomo verso questi sistemi. La caccia intensiva per uso alimentare, il commercio dirompente, supportato da credenze e rituali culturali, verso alcune specie, che portano con sé un corredo di microrganismi, spesso sconosciuti, sono un esempio tangibile di quanta diseducazione e negligenza siamo portatori.

Le conseguenze  sono, in tal senso, ineluttabili.

Spero che l’amore ed il rispetto verso il nostro Pianeta, verso la sua inimitabile complessità , diventino parte integrante del nostro vivere; che ci aiutino a superare logiche economiche miopi a danno di esso; a godere della sua inestimabile bellezza; che ci diano, se mai ancora avessimo dubbi, gli strumenti  perché in esso ci si riconosca come parti di un sistema  meraviglioso e non già come suoi padroni.

Francesco Rondinone, ingegnere gestionale.