Il prodigio del desiderio!

Es sentimento nuevo
Che mi tiene alta la vita
La passione nella gola
L’eros che si fa parola
Franco Battiato

La bellissima canzone di Franco Battiato “Es sentimento nuevo”, apre la riflessione a un tema profondo e universale “l’Unione Erotica e sensuale”.

Un sentimento che, come canta il cantautore catanese, passa dalla voce della letteratura alla nobile arte della conversazione, fin dall’antichità, in culture lontanissime vive e si ripete infinitamente. Solleva dalla mediocrità (“tiene alta la vita”), consente di farsi linguaggio universale (“l’eros che si fa parola”). E’ il prodigio del desiderio,“l’essere carne” che si eleva a sentimento profondo e divino, è sensualità ed emozionalità.

La canzone di Battiato è una canzone semplice, melodica, iscritta nel pop leggero. La scelta musicale non è casuale, potrebbe rimandare all’immediatezza, alla naturalezza di ciò che appartiene in fondo e nel profondo ad ognuno di noi.

Nello speciale andato in onda su Battiato qualche giorno fa sulla Rai, il celeberrimo bassista Saturnino racconta il suo incontro giovanile con Franco Battiato e Manlio Sgalambro (filosofo e poeta, collaboratore storico di Battiato). Nella smania di fare una buona impressione il bassista suona una roba complicatissima. Sgalambro lo ammonisce dicendogli “Saturnino.. la semplicità è vicina al divino!”.

La semplicità, ciò che sembra essere perduto nel nostro tempo, è qualcosa che rimanda inesorabilmente al “divino” e allo “spirituale”.  Siamo fatti di carne e di anima. Nietzsche ci ricorda che il corpo è la base su cui costruiamo la nostra identità, la casa della nostra anima. E’ nel nostro sentire semplice, immediato e naturale che possiamo incontrare la bellezza e la pienezza del nostro essere nel mondo e percorrere il “desiderio” della vita e dell’amore.

“Il prodigio del desiderio e dell’amore” conserva in sé la novità ma affonda le radici in “mondi lontanissimi”. Il coinvolgimento folle (“il senso del possesso che fu pre-alessandrino”) ed irresistibile (“la tua voce come il coro delle sirene di Ulisse”) rimanda alla “legge del godimento” concettualizzata da Lacan (psicoanalista francese). Esso rappresenta rottura e, al contempo, apertura al nuovo. Favorisce evoluzioni indescrivibili.

Diversamente dal piacere, più stabile e soffuso, l’eccedenza del godimento connette con “l’Altro Godimento”, qualcosa che va al di là dei confini del sé.

Viviamo in un mondo fatto di velocità, di caducità e di inconsistenza. Abbiamo perso noi stessi, abbiamo perso la bellezza dell’incontro e della condivisione, abbiamo perso l’“umanità” (incipit e fine ultimo del nostro esistere).

Abbandonarsi alle note melodiche del Maestro e all’armonia delle sue parole, è un piccolo spiraglio di luce che lascia intravedere il divino.

Facciamoci trasportare da tanta bellezza…

Ri-troviamo un senso profondo della vita. Ri-troviamo le relazione vere, sentite, “toccate”, vissute. Ri-troviamoci nella nostra essenza e ri-troviamo l’Altro nella sua diversità.

Solo così potremmo cantare a voce piena “Ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo”!

Grazie Maestro!

Mariateresa Muscillo
Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa.