Eros e sensualità: sessualità piena!

L’eros è un programma che si svolge

nei grovigli elettronici della mente!”

Italo Calvino

Il termine Sensualità deriva dal latino SENSUALEM (“sensus” senso ed “alem” che indica appartenenza, relazione). In senso ampio può essere intesa come “la capacità di apprezzare e sentire le relazioni che i sensi ci permettono di stabilire con la natura, con il corpo e coi sentimenti dei soggetti sessuali” (“Intelligenza sensuale” di Luciano Ballabio).  Se, inoltre, prendiamo in considerazione  il concetto di Eros, inteso come “forza che tiene uniti elementi diversi e talora contrastanti”, si apre uno scenario variegato di riflessioni sul tema della sessualità.

L’atto sessuale di per sé dura una manciata di minuti e, se dovessimo attenerci alla mera fisiologia, non ci si spiega come mai il sesso sia così centrale nella vita di ogni uomo o donna. Al di là della sua funzione riproduttiva, la sessualità può essere definita come “la capacità di mettersi in relazione all’Altro intimisticamente”, la compenetrazione dei corpi è una chiara metafora di come l’uno entra in intimità con l’altro in un vicendevole scambio di parti di sé. Nel rapporto intimo giocano un ruolo primario l’Eros e la Sensualità: il primo con la funzione preziosa di avvicinare ciò che sembra molto diverso; la seconda con il compito di favorire il contatto con Sé e con l’Altro. Il piacere conosce vette altissime, orgasmiche per l’appunto, quando al godimento meramente sessuale si ricongiunge  la consapevolezza profonda ed autentica di sé stessi in relazione all’altro. La piena padronanza del proprio vissuto interiore (sensi, emozioni, sentimenti), il senso di appartenenza e di sicurezza arricchiscono ulteriormente il quadro complesso e variegato dell’atto sessuale.

Alla luce di queste brevi riflessioni, possiamo dare una chiave di lettura diversa a tante persone che vivono la sessualità come performance e cadono nella svalutazione di sé attraverso sintomi sessuali quasi mai compresi nel loro reale significato. Il pensiero di “performance sessuale” allontana di gran lunga dalla valenza che  la relazione con sé stessi, col proprio sentire e il proprio “esserci” ha nella relazione intima e sessuale. Uscire da una logica di “ansia da prestazione” significa in qualche modo “ri-congiungersi”: congiungere ed integrare parti di sé che non dialogano (a partire dai sensi, dal sentire, dalle aspettative fino ad arrivare al proprio bagaglio culturale e alle proprie istanze morali). Il passo verso una relazione autentica diventa inevitabile e si colora di piacevolezza diffusa e pienezza relazionale.

Dott.ssa Mariateresa Muscillo
Psicologa, Psicoterapeuta sistemico-relazionale, Sessuologa, Esperta di Test Psicodiagnostici, Conduttrice di Gruppi di Parola per Bambini e Adolescenti  con Genitori Separati.